Cosa rispondere? |
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Analizzando con attenzione le
critiche avanzate, sembrano evidenti e numerose le
inesattezze e le forzature. La prima forzatura sta nel
ripetuto accostamento tra Sole delle Alpi e swastica, tra riscoperta
delle tradizioni celtiche ed estrema destra. Non esiste alcun nesso tra
Sole delle Alpi e nazismo, ed è offensivo anche il solo accostamento. A parte queste divagazioni, simboli e tradizioni
padane fin ora proposte, ma sarebbe meglio dire riproposte, sono
definite “fasulle”, rievocherebbero
“grotteschi fantasmi” e si baserebbero su “mistificazioni”. A
sostegno di queste affermazioni, rispettabili ma non condivisibili, non viene portato però alcun argomento
concreto, alcun esempio. In opposizione a queste tradizioni fasulle
esisterebbero altre e vere tradizioni padane, peccato solo che non vengano menzionate e si finisca a parlar di Coca Cola e Babbo Natale.
Non mi
pare che i Padani si rifacciano a Babbo Natale o alla Coca
Cola. Vi sono
altri passaggi
che lasciano decisamente esterrefatti. Il Va
Pensiero, ovvero un capolavoro della musica operistica, celebre
e celebrato in tutto il mondo, viene spregiativamente definito lo
“zum-pa-pa di verdiana memoria”, ma soprattutto è un abbaglio
clamoroso definire le “zucche stregoniche di
Halloween” una delle “tante porcheriole male inventate” ignorando
forse che le zucche sono una delle tradizioni padane più tipiche e bisognose di tutela. Molti sanno infatti
che le zucche si accompagnano alla notte di Halloween e sono giunte a noi
come una delle tante mode provenienti dagli Stati Uniti, ma pochi sanno che sono diventate un’usanza
americana grazie agli immigrati irlandesi. Tali immigrati hanno portato con sé
questa tradizione dal loro verde paese d'origine dove era diffusissima come pure era diffusissima anche in Padania fino
agli anni cinquanta, sessanta, specie nelle campagne. Non si conosceva
Halloween, ma la notte del 31Ottobre le campagne di tutta la Padania
brillavano di “lömére” perché così erano chiamate da noi le
zucche. Personalmente ho interrogato molte persone anziane a cominciar
da mia nonna e tutte hanno confermato di aver costruito lömére in
gioventù. Per chi avesse ancora dei dubbi, non fidando nella mia
testimonianza diretta, consiglio il brillante studio
che Gilberto Oneto ha condotto sull'argomento. Tornando
al tema in questione non si capisce comunque perché non si possa usare
il Sole delle Alpi come simbolo delle Padania, dato che questo simbolo
è ampiamente diffuso nella nostra terra come anche questo sito
dimostra. Forse perché “è uno dei disegni più eleganti, ma anche più
ovvi tra quelli che si possono fare con un normale compasso”? Per molte bandiere nazionali non serve
neppure il compasso, basta il righetto, eppure ciò non è mai stato
considerato un demerito. O perché
è "diffuso fin nell’Indo Kush"? Nessuna paura a dir che il Sole delle
Alpi non è un simbolo esclusivamente padano; questo stesso sito dimostra senza
problemi che è presente anche al di fuori dei
confini della Padania, nella bellissima Ischia per esempio, ma non riesco a cogliere dove
stia il problema.
Perché ciò dovrebbe impedirci di considerare a buon diritto il Sole delle
Alpi un nostro simbolo? Solo perché è stato usato anche
all’estero? Forse gli Inglesi non dovrebbero più orgogliosamente
esporre la loro bandiera con la Croce
di San Giorgio ad ogni angolo d'Inghilterra, poiché anche
il Comune di Milano o di Genova e non soltanto loro, hanno adottato per
il loro stemmi municipali la medesima croce? L’attacco
al Sole delle Alpi sembra in realtà un pretesto per attaccare tutto
l’insieme di simboli e tradizioni della Padania, non si salvano
infatti neppure È
categorico affermare che
Teniamoci
quindi stretti i
nostri simboli,
il Sole delle Alpi presente ovunque in Padania, teniamoci stretti i
nostri miti, che miti non sono, perché sono realtà,
sono storia, sono
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